Il primo
maggio ci ricorda una lotta antica, per la riduzione dell’orario
di lavoro ad 8 ore, per i diritti e la dignità dei lavoratori.
Con la vittoria del liberismo questa lotta è ritornata moderna.
E’ purtroppo di grande attualità.
Al Parlamento Europeo si comincerà a discutere nei prossimi
giorni dell’aumento dell’orario di lavoro per rendere normali le
48 ore settimanali e introdurre la possibilità di lavorare
addirittura per 65!!!!
Mentre aumenta l’orario di lavoro diminuisce il potere
d’acquisto del salario. Una cosa mai accaduta.
Le imprese e la mancanza di politiche industriali cancellano nel
nostro paese migliaia di posti di lavoro.
L’applicazione progressiva della Legge 30 produce una precarietà
sempre più vasta che non risparmia nessuno.
La precarietà del lavoro produce una società dell’incertezza e
della disuguaglianza dagli effetti devastanti in ogni ambito:
dall’impossibilità a progettarsi la vita alla progressiva
cancellazione della democrazia, che passa anche attraverso la
devolution. La guerra infinita continua, ma guai a perdere la
speranza...........